Gravina in Puglia

Si adagia sull’orlo di un burrone, l’affascinante Gravina in Puglia, nella Murgia Occidentale, in un’area segnata dal fenomeno carsismo che costella il territorio di puli e gravine.

Federico II la considerò il giardino delle delizie per via della sua grande vocazione agricola, come ricordato dal distico nello stemma della città Grana dat et Vina, urbs opulenta Gravina.

Le civiltà preistoriche del parco archeologico e le atmosfere medievali del centro storico si fondono nella splendida cittadina arroccata sul ciglio di un crepaccio. Al confine tra Puglia e Basilicata, Gravina rientra nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Gran parte della città si estende, infatti, sulla sponda di una gravina profonda più di 100 m. A impreziosire le campagne, già frastagliate dai capricci della pietra, ci sono i siti archeologici della Collina Petramagna e del Padre Eterno, con i resti di templi, mura e pavimentazioni di antiche dimore e il vasto repertorio ceramico.
 
Sembrano in bilico sulla collina, arroccati su un promontorio fuori dal centro abitato, i resti del Castello Svevo, mentre a poca distanza sorgono la Chiesa della Madonna delle Grazie e la Basilica Cattedrale, adagiata sul ciglio di un crepaccio, con una vista meravigliosa sulla gravina.
 
A Gravina, nella seconda metà di aprile, è da non perdere la Fiera di San Giorgio, una delle più antiche d’Italia.

Da vedere:

Cripta di San Michele delle Grotte
Cattedrale di Santa Maria Assunta
Habitat rupestre di Gravina di Puglia

Da assaggiare:

Gravina DOC
Pallone di Gravina
Salsiccia a punta di coltello dell'Alta Murgia
Terra di Bari DOP

Arte sacra popolare, le edicole votive in Puglia


Sin dall’antichità l’uomo ha voluto sancire il legame con la terra che riteneva “sua” interpretando eventi inusuali come segni soprannaturali, la volontà del divino di consacrare questo vincolo. E così sorgenti, crocevia e luoghi in cui era successo un evento miracoloso, o al quale era difficile dare una spiegazione razionale cominciarono ad essere considerati sacri e contraddistinti dalla presenza di modeste cappelline al cui interno venivano poste delle statue. L’avvento del cristianesimo ha visto l’incedere di nuovi oggetti di devozione all’interno di queste cappelle, come le statue dei santi, della Madonna e del Cristo. Risalendo alle loro origini, il nome deriva dal latino “aedicula”, che significa tempietto, tabernacolo, piccolo santuario e, molto probabilmente, le edicole esistevano già nell’antico Egitto e in Grecia. Furono poi ripudiate dai primi cristiani e successivamente riammesse nel Medioevo.

Il mistero di Jazzo del Demonio

 
Andare in vacanza in Puglia, spesso significa soggiornare spesso in aziende agricole adibite a strutture per la ricezione turistica, chiamate masserie. Sono disseminate in tuta la regione, ognuna con carateristiche legate a certe specificità dell'area. Sono certamente tra gli edifici rurali più diffusi in questa parte di Italia, ma non sono gli unici. Addentrandosi nella regione, in un'area chiamata Murgia, o spostandosi sul Gargano, è possibile trovare, insieme alle masserie, i cosiddetti jazzi.

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