Ginosa

Il silenzio della gravina selvaggia, l’arte e la spiritualità impresse nella roccia, Ginosa racconta storie antiche sospese tra il cielo e la terra.

Come in un abbraccio protettivo, 3 km di gravina verde e incontaminata avvolgono Ginosa, affacciata sullo Jonio, al confine tra Puglia e Basilicata. Fu proprio la gravina, nell’epoca delle invasioni, la sua naturale protezione. Un paesaggio variegato e suggestivo si estende dalle fertili pianure al mare, fino alle dolci colline della Murgia. Il casale si sviluppò come insediamento rupestre scavato nelle grotte di tufo e ancora oggi se ne possono ammirare le tracce nelle suggestive decorazioni parietali. I secoli hanno visto avvicendarsi greci e romani, normanni e barbari. Tanti i feudatari che ne ingentilirono l’architettura e, simbolo di resistenza ai saraceni, si erge possente il castello eretto nel 1080 da Roberto il Guiscardo, che domina il centro antico insieme alla cinquecentesca Chiesa Madre rinascimentale dedicata alla Madonna del SS. Rosario.

Rinomata per bellezza e servizi di alto livello è la vicinissima Marina di Ginosa, spiaggia di sabbia fine e acqua cristallina, ma anche qualità dei servizi e un mare pulito le hanno fatto guadagnare la prestigiosa Bandiera Blu per ben 13 anni. Macchia mediterranea e pinete dell’area naturale protetta Pinete dell’arco ionico, incorniciano chilometri di spiaggia fino al Lago Salinella al confine tra la Puglia e la Basilicata.

Da vedere:

Habitat rupestre di Ginosa
Parco Archeologico di Santa Maria Dattoli
Chiesa Matrice della Madonna del SS. Rosario
Marina di Ginosa

Da assaggiare:

Arancia dolce del Golfo di Taranto
Colline Joniche Tarantine Doc
Tarantino IGT
Terra d'Otranto DOP
Terre Tarentine DOP

Arte sacra popolare, le edicole votive in Puglia


Sin dall’antichità l’uomo ha voluto sancire il legame con la terra che riteneva “sua” interpretando eventi inusuali come segni soprannaturali, la volontà del divino di consacrare questo vincolo. E così sorgenti, crocevia e luoghi in cui era successo un evento miracoloso, o al quale era difficile dare una spiegazione razionale cominciarono ad essere considerati sacri e contraddistinti dalla presenza di modeste cappelline al cui interno venivano poste delle statue. L’avvento del cristianesimo ha visto l’incedere di nuovi oggetti di devozione all’interno di queste cappelle, come le statue dei santi, della Madonna e del Cristo. Risalendo alle loro origini, il nome deriva dal latino “aedicula”, che significa tempietto, tabernacolo, piccolo santuario e, molto probabilmente, le edicole esistevano già nell’antico Egitto e in Grecia. Furono poi ripudiate dai primi cristiani e successivamente riammesse nel Medioevo.

Il mistero di Jazzo del Demonio

 
Andare in vacanza in Puglia, spesso significa soggiornare spesso in aziende agricole adibite a strutture per la ricezione turistica, chiamate masserie. Sono disseminate in tuta la regione, ognuna con carateristiche legate a certe specificità dell'area. Sono certamente tra gli edifici rurali più diffusi in questa parte di Italia, ma non sono gli unici. Addentrandosi nella regione, in un'area chiamata Murgia, o spostandosi sul Gargano, è possibile trovare, insieme alle masserie, i cosiddetti jazzi.

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